giovedì 18 settembre 2014

SuI ponte Øresund, che ha cambiato la mentalità di Copenhagen e di Malmö

Una volta, in Spagna, una svedese mi ha detto, tra il serio e il faceto, che il ponte Øresund aveva cambiato una delle idiosincrasie del suo Paese. Pur essendo parte della penisola scandinava, la Svezia si è sempre sentita come un'isola: "Prima del ponte dovevamo sempre prendere l'aereo o la nave, per andare da qualunque parte, come se fossimo un'isola. Il mare era il nostro sbarramento". La geografia, giurava la bionda nordica, aumentava il senso di isolamento nel Nord.

Poi è arrivato il ponte Øresund, con i suoi due piani, uno per i veicoli e l'altro, sottostante, per i treni. E gli svedesi non si sentono più un'isola e possono raggiungere l'Europa continentale, tutte le volte che vogliono. Avreste mai pensato a quanto un ponte può cambiare l'idiosincrasia di un popolo? Prima di quella conversazione non mi sarebbe venuto in mente. Ho sempre avuto curiosità per il ponte Øresund e ne ho ancora di più da quando ho visto la prima stagione di Bron/Broen, la bellissima serie tv svezio-danese di cui è uno dei protagonisti principali.

Sin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2000, per mano di re Carl Gustav di Svezia e della regina Margrethe di Danimarca, il ponte è diventato una delle principali attrazioni turistiche dell'area. Da Copenhagen gli autobus che portano verso Malmö e Lund sono utilizzati anche dai turisti. Sconsigliato il treno: con la ferrovia posta sotto il piano autostradale,non si vede la struttura del ponte. Gli orari degli autobus che collegano Danimarca e Svezia, con relativi prezzi dei biglietti, li trovate su www.graahundbus.dk (qui la linea 999, che va fino a Malmö e a Lund, e qui la linea 866, che arriva a Ystad-Rønne; la pagina è in danese, ma se utilizzate translate.google.com, si capisce abbastanza bene); le tariffe per attraversare il ponte con le auto, sono sul sito ufficiale oresundsbron.com.

Progettato negli anni '90, realizzato in soli cinque anni, il ponte Øresund ha posto ai suoi costruttori alcune delle più affascinanti sfide ingegneristiche affrontate in Europa. Lo stretto di Øresund, che separa Copenhagen da Malmö, è largo 16 km; all'inizio si era pensato di realizzare un ponte così lungo, ma, la presenza dell'aeroporto di Copenhagen, poco più a sud, e il pericolo che i piloni di sostegno avrebbero rappresentato per gli aerei, hanno spinto a un cambio radicale del progetto. Il primo segmento del collegamento, realizzato dalla Danimarca, è un tunnel, costruito in fondo al mare. La galleria è stata realizzata in 20 segmenti, ciascuno dei quali lungo 175 metri, largo 38, alto 8,5, con 2 tunnel per le auto, 2 per i treni e 1 per le uscite d'emergenza; ogni segmento ha la superficie di due campi di calcio, è alto come un edificio di 3 piani e pesa 55 milioni di kg: impossibile muoverlo con le macchine fino a oggi costruite, per cui è stato spostato e portato in posizione grazie a un complesso sistema di galleggiamento e poi fatto affondare lentamente.

Come portare i veicoli dal fondo del mare fino ai 60 metri di altezza del ponte, necessari per permettere il passaggio delle navi? E dove appoggiare un ponte alto 60 metri dai fondali marini? La risposta a entrambe le domande è stata la creazione di un'isola artificiale, su cui far arrivare le auto dal tunnel e da cui far prendere slancio al ponte. Un ponte che è stato disegnato con un concorso internazionale di idee, che ha proposto anche una struttura sostenuta dall'arco più grande del mondo (escluso perché nella parte bassa dell'arco, lo spazio per le barche decresce fino a sparire, con il rischio che se un'imbarcazione si fosse avvicinata troppo avrebbe potuto avere un incidente dalle conseguenze drammatiche) e un ponte sospeso (escluso perché sarebbe stato troppo flessibile per i treni, creando problemi di stabilità). Si è così scelto il ponte con tiranti, con piloni di sostegno alti 204 metri, grazie ai quali è una delle costruzioni in cemento armato più alte di Svezia. Sull'Øresund passano oggi oltre 72mila persone al giorno, oltre 26 milioni all'anno.

Non è solo il passaggio di tante persone e merci, che hanno avvicinato la Svezia e la Danimarca, è il cambiamento di mentalità di danesi e svedesi la parte più affascinante del ponte. Non solo è stata necessaria una profonda collaborazione e una grande volontà di integrazione durante la costruzione (Svezia e Danimarca sono molto diverse nella vita quotidiana: i loro treni girano su sensi inversi, gli attacchi dei sistemi anti-incendio sono diversi, il voltaggio elettrico è diverso... immaginate integrarli, durante la costruzione del ponte, affinché tutto funzionasse perfettamente), ma l'Øresund ha dato a Copenhagen quelle case a basso costo di cui aveva bisogno e ha dato a Malmö gli sbocchi occupazionali che le erano necessari: centinaia di danesi vivono oggi sulle coste della Scania, centinaia di svedesi sono pendolari di Copenhagen. "Siamo cittadini dell'Øresund" dicono in tanti adesso, senza rinunciare alla propria identità nazionale.

Un bell'articolo di Expressen, uscito in occasione dei 10 anni dell'Øresund, racconta i cambi di stile di vita che il ponte ha portato con sé in Scandinavia. Lo trovate in italiano su voxeurop.eu: si può resistere al fascino, non solo paesaggistico e architettonico, di questo ponte?

Da youtube, un video, per percorrere, anche da lontano, il ponte di Øresund e il tunnel