lunedì 6 ottobre 2014

Un itinerario nella Siviglia insolita della street art

Non solo Cattedrale e plaza de España, flamenco o Feria de Abril. Se siete alla ricerca di un itinerario insolito e un po' fuori dagli schemi, in una Siviglia che si tende a guardare con occhi troppo turistici, scoprite la città della street art. Basta uscire appena dalla zona più turistica e raggiungere la Stazione degli Autobus, in Plaza de Armas. Le sue pareti lungo il fiume sono l'esempio più eclatante di street art sivigliana, un esempio di collaborazione tra writers e amministrazione locale. Quando ha deciso di decorare le pareti della Stazione, il Comune si è infatti rivolto a writers della scena sivigliana come Bonim, Logan, Ome Ed ed El niño de las pinturas. Qui si trova adesso il mural più grande di Siviglia, la prima immagine della città per chi arriva dal Ponte del Cachorro. Colpiscono l'attenzione, tra tutte le figure, un angelo azzurro, dallo sguardo malefico e niente affatto rassicurante, e un bambino addormentato, che ha la piel morena e cita la Siviglia multietnica che è sempre stata (si pensi al contributo gitano alla cultura e all'immagine di Siviglia!) e a quella che sarà. Tutt'intorno numerose immagini della Siviglia tradizionale, dalla Giralda, il campanile della Cattedrale simbolo cittadino, alla calle Betis, la via che da Triana guarda a Siviglia, lungo il Guadalquivir, reinterpretati, però, in chiave contemporanea.


Non è l'unico caso di collaborazione tra writers e amministrazione locale per l'abbellimento della città. Nel quartiere di San Pablo, nella periferia settentrionale (a circa mezz'ora dal centro a piedi; in autobus, dal Prado de San Sebastián la linea EA e dall'Avenida Menéndez y Pelayo la linea 21), è stato realizzato il più grande museo d'arte a cielo aperto d'Europa. San Pablo è un quartiere lontano dalla Siviglia glamour, qui disoccupazione e povertà hanno numeri importanti e i grandi casermoni assomigliano alle periferie anonime di qualunque città europea; non aiutano l'estetica del quartiere neanche le cassette dell'aria condizionata sotto ogni finestra. Per questo il progetto dei murales è stato come una ventata d'aria fresca: non solo ha abbellito le grandi pareti cieche degli edifici, ma ha anche portato la curiosità dei turisti più attenti.


Non esiste una mappa vera e propria della street art di San Pablo (purtroppo) e la 'caccia al tesoro' per trovarli può essere una scusa divertente per dare un'occhiata a questa Siviglia insolita. Potete chiedere ai passanti, che saranno felici di segnalarvi i murales più importanti o quelli che amano di più, ma sappiate, comunque, che la maggior parte si trova sull'Avenida Soleá e vicino alla chiesa.

Ci sono una bailaora dal cipiglio fiero, che ricopre un'intera parete e accanto a lei i versi ribelli e orgogliosi di Ella, una canzone di Bebe: Hoy vas a mirar pa’lante que pa atrás ya te dolió bastante una mujé valiente, una mujé sonriente mira como pasa Hoy nació la mujé perfecta que esperaban ha roto sin pudore las reglas marcadas hoy ha calzado tacone para hacer sonar sus pasos (Oggi inizi a guardare in avanti, che indietro ti ha già ferito abbastanza, una donna coraggiosa, una donna sorridente, guarda come passa, oggi è nata la donna perfetta che aspettavano, ha rotto senza pudore le regole stabilite, oggi ha indossato i tacchi, per far suonare i suoi passi). C'è una parete bassa decorata con donne azzurre che portano libri in testa, invece dei soliti cesti pesanti, e guardano fisso negli occhi per ricordarci che la donna conquista il mondo con l'istruzione. Poi ci sono murales di sapore caraibico, altri che sanno di Oriente magico e asiatico, altri che si rivolgono a un mondo onirico. Uno dei più belli, nell'angolo formato da un edificio, mostra un bambino con il suo ciuccetto, avvolto nei sogni, mentre sotto di lui un picchio becca forte e si stende una cartina del mondo. Sull'altro lato dell'Avenida, dopo la curva e sulle pareti della parrocchia, ci sono bambini avvolti in metri e metri di carta, su uno sfondo azzurro e luminoso, che dà colore a questo angolo prezioso del quartiere. Ci sono la denuncia sociale, uno sguardo ironicamente affettuoso sui luoghi comuni andalusi, la speranza riposta nei bambini, l'orgoglio delle donne; sono grandi pitture decorative, ma non rinunciano allo spirito ribelle e rivendicativo della street art.


Poco più in là, in una piccola piazzetta, ci sono alcuni negozi e l'immancabile bar con i tavolini all'aperto, per l'inevitabile cervecita che un buon sivigliano sorseggerebbe ovunque, sia davanti alla Giralda, al Guadalquivir, nel cuore di Triana o di San Pablo.



Lasciata l'Avenida Soleá, si arriva nella calle Sinai, in cui ritorna l'immagine più tradizionale di Siviglia, con le casette basse, il ferro battuto alle finestre e ai balconi, il bianco e il giallo come colori base dell'architettura. E' un'immagine cara ai turisti, ma non battuta dal turismo: qui non arrivano gli stranieri, non ci sono le grandi marche globali, al servizio dei turisti, e ci sono i negozi di frutta e verdura, i fiorai, le drogherie (anche cinesi), c'è la Siviglia più autentica, con i suoi rapporti e i suoi colori quotidiani. La Siviglia che, da innamorata della città, consiglio di conoscere.

Da vimeo, un video sul making of del mural della Stazione degli Autobus di plaza de Armas


Graffiti / Plaza de Armas / Microlibre Producciones from Microlibre Prods. on Vimeo.